Utthita Trikonasana

Partiamo proprio dal nome: in sanscrito utthita significa esteso, trikona significa tre angoli e asana significa posizione; la posizione del triangolo esteso. 

Ma in cosa consiste questa posizione? E’ un piegamento laterale capace di regalarci, se ben eseguita, tanto tanto spazio nel quale espandere il nostro respiro. Ho scritto bene eseguita perchè spesso si ricerca la profondità della posizione, prestando meno attenzione all’apertura delle spalle e del bacino e l’estensione della colonna, , che invece è proprio l’obiettivo primario.

E’ considerata una posizione polare perchè lavora su entrambe gli aspetti energetici del nostro corpo: l’energia maschile, solare,yang e quella femminile, lunare, yin. 

Eseguire quotidianamente quest’asana, rende forte ed elastica la muscolatura delle gambe, toglie rigidità ai fianchi e a tutta la catena muscolare laterale. Agevola lo sviluppo toracico, portando forza e mobilità al gruppo spalla/scapola.

 

Cinque consigli che miglioreranno il tuo UTTHITA TRIKONASANA

 

  • Trova la giusta apertura delle gambe: convenzionalmente si posizionano i piedi sotto la perpendicolare delle mani con le braccia distese lateralmente, ma ognuno di noi ha proporzioni diverse, ed anche la forza e l’elasticità delle gambe non sono uguali per tutti, per cui potrebbe essere molto impegnativo sostenere il corpo con un’apertura troppo ampia.
  • Prima di piegarti lateralmente fai qualche inspirazione profonda, portando la tua attenzione sulla colonna; crea spazio, distanza tra le vertebre e tra la base della gabbia toracica e le creste iliache.
  • Non cercare subito la profondità: usa un blocco come supporto per la mano d’appoggio. Questo ti consentirà di sviluppare innanzitutto l’apertura del torace, di mantenere quella del bacino e di non perdere l’estensione della colonna. Assapora le sensazioni e memorizzale. Saranno il tuo punto di riferimento mano mano che lavorerai sulla profondità.
  • Osserva il piede di spinta, quello posteriore: mantieni l’aderenza di tutta la pianta, anche se la rima interna tenderà ad alleggerirsi. Sfrutta la spinta che l’appoggio del tallone è in grado di trasferire lungo la gamba e su attraverso il torace fino al braccio disteso verso il cielo.
  • Il cervello della posizione: il braccio disteso verso il cielo è la parte pensante dell’asana, crea in lui tutta la forza, l’estensione e la stabilità necessari, e da là diffondili in tutto il corpo.

 

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